«Il Consiglio ha quindi esaminato e approvato la produzione di alcuni sequel di successo che rafforzano il marchio Rai e si propongono al contempo di coinvolgere nuovo pubblico. Torneranno dunque su Raiuno titoli come…».
No. Un momento. Prima di continuare a leggere il comunicato Rai di ieri facciamo un passo indietro. Torniamo al 2015, a settembre, alla prima intervista di Antonio Campo Dall’Orto dopo la sua nomina a direttore generale della Rai.
«La Rai – dice al Foglio – non è una televisione commerciale ma è un servizio pubblico e in nome di questo principio prendere qualche rischio con gli ascolti non è un opzione ma è parte della propria missione, quasi un dovere morale».
A novembre poi Dall’Orto concede un’intervista al Corriere della sera e parla anche di fiction.
«La mia indicazione è privilegiare contemporaneità e, se possibile, ambizione internazionale. (…) Una fiction come È arrivata la felicità, che racconta la società che cambia, è un buon esempio di servizio pubblico».
È arrivata la felicità si conclude a metà dicembre con una media di 4,1 milioni di spettatori. E lascia il posto a un’altra serie family destinata a sorprendere il pubblico di Raiuno: Tutto può succedere. Anche qui, famiglie moderne, ritmi e temi da serie americana e ascolti che (finora) oscillano tra 3,6 e 4 milioni di spettatori. Troppo bassi per sperare in un rinnovo, nella Rai del passato. Ma ormai sappiamo che la nuova Rai punta a superare la dittatura degli ascolti e a raccontare la società che cambia.
E così arriviamo alla seduta di ieri del Consiglio d’amministrazione Rai. Una seduta che si apre con l’intervento di Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, e che prosegue con una votazione.
«Il Consiglio – si legge nel comunicato – ha quindi esaminato e approvato la produzione di alcuni sequel di successo che rafforzano il marchio Rai e si propongono al contempo di coinvolgere nuovo pubblico. Torneranno dunque su Raiuno titoli come Che Dio Ci Aiuti, E’ Arrivata la Felicità, Un Passo dal Cielo e Tutto può succedere».