Gomorra, Stefano Sollima e il destino di Genny Savastano

Salvatore Esposito

«Qual è il personaggio della serie con cui hai provato maggiore empatia?», chiede Francesco Castelnuovo. «Genny», risponde Stefano Sollima. L’intervista è su Wired, nel numero in edicola a luglio e agosto, all’interno di un ampio special sulla serialità (100 serie che non vi faranno più uscire di casa). La risposta del regista prosegue con una riflessione sul personaggio interpretato da Salvatore Esposito. E ci aiuta a capire perché nel finale della prima stagione di Gomorra, nell’ultimo istante dell’ultima puntata, succede quel che succede.

«Qual è il personaggio della serie con cui hai provato maggiore empatia?».
«Genny. La sua storia è quella di uno nato nel posto sbagliato. Se non fosse stato il figlio di Savastano avrebbe fatto forse un’altra vita. La sua figura per me è emblematica per raccontare un mondo segnato da un destino di nascita. Anche per questo abbiamo deciso di salvarlo alla fine. Era talmente bello il rapporto tra lui e Ciro e tra lui e il padre che sarebbe stato un peccato sacrificarlo».

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