Il sorteggio: recensioni e commenti sul film tv che racconta gli anni del terrorismo

Per Close up è una «dolce sorpresa». Per il Cittadino è una fiction che «commuove senza retorica». Per il Messaggero Giorgio Faletti, con la sua interpretazione, «fa rivivere tutti gli italiani per bene». Sono positivi i primi commenti su Il sorteggio, il film tv con Giuseppe Fiorello in onda su Raiuno lunedì 25 ottobre.

La fiction, diretta da Giacomo Campiotti e prodotta da Artis, è stata presentata in anteprima al RomaFictionFest.

Leggi le recensioni
Il ritorno del cinema civile (Mario Dal Bello, il Cittadino)
RomaFictionFest 2010, Il sorteggio (Marco Di Cesare, Close Up)
Brigate Rosse, battesimo Rai (Micaela Urbano, il Messaggero, pdf)

Una risposta a “Il sorteggio: recensioni e commenti sul film tv che racconta gli anni del terrorismo”

  1. Ho seguito lo sceneggiato. Decisamente apprezzabile per quanto concerne l'esaltazione dei valori positivi, in un mondo cinematografico che spesso propina, veicola messaggi negativi od addirittura fa passar per vittime i carnefici questo lavoro e' inequivocabilmente da lodare. Magistrali le interpretazioni degli attori. Tutti quanti. Per quanto concerne la sceneggiatura e l'ambientazione storica esprimo perplessita'. A parere mio in un siffatto prodotto la giusta ricostruzione storica e'componente fondamentale. Deve proprio esserci, pena lo scadimento del prodotto. C'e' poco da fare: considerando ottima la trama, valutando ottime le interpretazioni, una ricostruzione storica pressapochista inficia il prodotto. Vi era, nella scena di apertura -quando la gente ballava- una rete metallica verde che negli anni 70 non veniva prodotta (ai tempi si faceva quella a losanghe e non a rettangoli/quadrati), in una scena i carabinieri avevano la giberna anni '90 ossia applicata alla bandoliera e non inserita a scorsoio, in una scena un carabiniere scelto portava il grado sulla spallina (fino al 93 i gradi erano omerali), in una scena i Carabinieri avevano degli Iveco Turbodaily (dotazione dagli anni '90)nella scena finale Gino viene trasportato con una ambulanza Ducato (negli anni '70 vi era il Fiat 238 od il Pasino), non mi pare di avere visto una 127 -autovettura diffusissima in quegli anni specialmente,nel ceto medio-basso-, ancora le uniformi dei carabinieri mi pare avessero particolari non anni '70 mi pare che ai tempi le fiamme da berretto fossero piu' piccole, sempre i veicoli trasporto detenuti dei carabinieri non portavano la scritta carabinieri sul mezzo; mi sembra che anche le acconciature ed i vestiti indossati dagli attori fossero poco anni '70,niente pantaloni a zampa d'elefante pronunciata, camicie con colletti lunghi. Insomma una serie di sviste che si sarebbero potute facilmente evitare e che, senza costi aggiuntivi, avrebbero senz'altro fornito una qualita' maggiore.Questa e' la mia opinione; comunque sia, a carattere generale, lodevole e' il messaggio positivo trasmesso. Arco70

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