«Rosy Abate in questa nuova serie si trasformerà in una collaboratrice di giustizia», dice Giulia Michelini in un’intervista al Corriere della sera. «Le sono affezionata, ma anche un po’ stufa. Dopo quattro anni si raccontano sempre le stesse cose. D’altra parte io tengo famiglia. Se un telefilm mi garantisce tre anni di lavoro prendo tre anni di lavoro». Sandrone Dazieri, autore di Squadra antimafia, legge l’intervista. Ripensa agli sforzi compiuti per rendere imprevedibile il suo personaggio. E medita vendetta. Una ironica vendetta.
«Sto pensando – scrive sul suo blog – alle innumerevoli notti insonni e alle centinaia di discussioni per far sì che il suo personaggio cambiasse, facesse cose nuove, e sorprendesse gli spettatori. È pure una mia amica, l’attrice, e avrei quanto meno apprezzato un minimo di diplomazia in più. Mai affezionarsi agli attori, lo dico sempre. Comunque, visto che sto finendo di scriverla, quella serie, magari posso inserire una scena in cui rotola nei petali di rose».
La frase finale del commento di Sandrone Dazieri all’inizio era diversa. Era una battuta, una gran battuta, un modo ironico per chiudere ogni possibile polemica. Ma in molti non hanno colto l’ironia. Hanno pensato a un litigio in corso tra sceneggiatore e attrice. E così Sandrone Dazieri ha modificato la frase. La modifico anch’io.
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