In Un matrimonio «racconterò Bologna e il Paese attraverso fatti intimi. Credo che la storia si possa raccontarla solo così: i microcosmi la illustrano meglio dei macrocosmi». Pupi Avati lavora da sei anni a questo progetto. Sei puntate per ripercorrere cinquant’anni di storia di Bologna – lo scudetto del ’64, la rivolta studentesca del ’77, la strage alla stazione – attraverso la storia di una famiglia. Il regista ne parla oggi in un’intervista pubblicata sul Corriere di Bologna.
Un matrimonio, serie tv interpretata da Micaela Ramazzotti e da Flavio Parenti, arriverà sul set a fine ottobre e andrà in onda su Raiuno nell’autunno del 2012. Sarà ispirata alla storia della famiglia del regista: una famiglia nata dall’unione tra un figlio della borghesia bene e una dattilografa di famiglia contadina. «Narro, con margini di invenzione, questa storia e quella della famiglia che avrei voluto. Perché purtroppo mio padre non ha vissuto tanto a lungo: è morto quando avevo dodici anni in un incidente stradale».
L’intervista
Pupi Avati torna a Bologna con la fiction «Un matrimonio»