Il generale dei briganti: cast e personaggi della miniserie di Paolo Poeti

Per alcuni fu un bandito, per altri un eroe. Uccise per vendetta, fu arrestato ed evase. Si batté prima per Garibaldi, poi per i Borbone, infine per se stesso. Carmine Crocco, brigante e rivoluzionario lucano, avrà il volto di Daniele Liotti nella fiction Il generale dei briganti. Una miniserie in due puntate diretta da Paolo Poeti e prodotta da Ellemme Group per Raiuno. Nel cast, anche Christiane Filangieri (I Liceali 3), Raffaella Rea (Caccia al re – La narcotici), Danilo Brugia (Rossella) e Fabio Troiano (Ris Roma).

Il generale dei briganti
Daniele Liotti: Carmine Crocco (intervista)

Il suo grande amore
Raffaella Rea: Nennella (intervista)

La sua famiglia
Massimo Bonetti: Francesco Crocco, padre di Carmine (intervista)
Larissa Volpentesta: Rosina Crocco, sorella di Carmine (intervista)

Il medico liberale
Danilo Brugia: Mariano Aiello (intervista)

I briganti
Fabio Troiano: Ninco Nanco (twitter)
Massimiliano Dau: Caruso
Marco Leonardi: Rocco
Annalisa De Simone: prima brigantessa

I Guarino
Massimo Dapporto: Conte Ludovico Guarino (doppiaggio)
Christiane Filangieri: Giuseppina Guarino, figlia del conte (intervista)
Vincenzo Alfieri: Ferdinando Guarino, figlio del conte
Chiara Cavaliere: Assuntina, domestica di Giuseppina

I Borbone
Francesca Sarno: Regina Maria Sofia di Borbone (intervista)
Dario Costa: Re Francesco II di Borbone

Gli altri personaggi
David Coco: Antonio, lo scrivano
Fabio Sartor: Darot, industriale svizzero
Thierry Toscan: Giuseppe Garibaldi
Tommaso Ramenghi: Rovere, capitano piemontese (facebook, twitter)

Vai al cast completo

La miniserie
Il generale dei briganti: sito ufficiale

La storia
Biografia di Carmine Crocco (wikipedia)

7 Risposte a “Il generale dei briganti: cast e personaggi della miniserie di Paolo Poeti”

  1. "E li chiamarono Briganti" un film di Squittieri che racconta Crocco fu tolto dalla circolazione. Ora questa fiction per farla passare in RAI deve essere per forza una storiella d'amore e di coltelli, la verità bisogna cercarla altrove.

  2. ANONIMO E CHE FILM LI CHIAMARONO BRIGANTI!!! UN FILM CHE RACCONTA LE VERITA' STORICHE CHE TUTT'OGGI CI NASCONDONO DIETRO LA SCUSA DI UN ITALIA UNITA'

  3. E’ stata divulgata la notizia della prossima messa in onda, da parte del servizio pubblico RAI, di una “fiction” dedicata, con chiara matrice apologetica, a Carmine Crocco, brigante del periodo risorgimentale.
    Ancora una volta, si dà fiato a quello che lo storico siciliano Giuseppe Casarrubea ha definito “falso meri-dionalismo, visione vecchia e vittimistica”.
    Per amor di Patria e di verità storica, ricordiamo che il Crocco era famoso per i suoi voltafaccia: dapprima volontario garibaldino, passò a sostenere (almeno a parole) i Borbone, per poi rivelarsi appieno uccidendo e violentando anche la sua stessa gente per mero interesse personale.
    Ricordiamo anche che il brigantaggio meridionale non nacque come reazione alla “conquista” piemontese, bensì almeno due secoli prima e che venne combattuto aspramente sia da Murat sia dagli stessi Borbone i quali, incapaci di farvi fronte, ricorsero anche a militari stranieri, come il Generale britannico Richard Church. Addirittura, Re Ferdinando I nell'aprile 1816 emanò un decreto per lo sterminio dei briganti che in-festavano Calabria, Molise, Basilicata e Capitanata, conferendo speciali poteri ai vertici dell'esercito
    Si tratta di fatti storici documentati e ben conosciuti.
    Riteniamo dunque grave che il servizio pubblico promuova un tale programma, intriso di falsità storiche, ol-tretutto inquadrandolo nelle celebrazioni per i 150 anni della proclamazione del Regno d’Italia, passo fon-damentale per la realizzazione del sogno plurisecolare dell’unità italiana, realizzata anche con il generoso sa-crificio di tantissimi patrioti meridionali, che ben conoscevano la realtà del sud sotto i Borbone.
    Concludiamo lasciando ancora una volta la parola a Giuseppe Casarrubea, che ricorda come nel periodo ri-sorgimentale “finalmente arrivò l’opportunità di liberarsi dall’oppressione borbonica, fondata su una convi-venza civile fatta di spie, sgherri e bande armate al servizio dei feudatari (ancora nel 1946 se ne contavano nella sola Sicilia ben 37), si accese una speranza nelle nuove generazioni, e in quella borghesia illuminata che più di tutti capiva la necessità e l’urgenza del cambiamento”.

    Dr. Alberto Casirati
    Presidente
    Istituto della Reale Casa di Savoia
    http://www.ircs.it

  4. Egr. dr. Casirati, detto da lei che si firma " Ist. Reale casa Savoia" è tutto dire. Avete insabbiato per 150 anni la vera storia. La fiction può piacere o no, ma nulla toglie che quel che accadde allora dovrebbe essere completamente rivisitato.

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