Prima o poi bisognerà analizzare lo strano caso di Un matrimonio, serie d’autore amata più dal pubblico che da una parte della critica, incoraggiante esempio di fiction che incontra il cinema senza far scappare i telespettatori. Oggi però pensiamo al futuro: «Ora sto scrivendo, ancora per la tv, un racconto sui ricongiungimenti familiari dei migranti – annuncia Pupi Avati a Blogo.it -. Uomini e donne che vengono tra dolori terribili e esperienze mostruose nel nostro paese: diffidiamo di loro, non ne sappiamo nulla, né vogliamo saperne. Ma dobbiamo conoscerli, è giusto. E ho voluto raccontarli attraverso i bambini».
Dopo Il bambino cattivo, Pupi Avati torna dunque a raccontare storie di bambini alle prese con la dura realtà della vita: «Io qui parlerò di loro e di chi li aiuta, di chi spende tempo, creatività e ingegno in Italia per riportare un bambino siriano tra le braccia dei genitori».
L’intervista a Blogo.it
Pupi Avati: “Un matrimonio ci dice che il pubblico televisivo è di serie A”
Gli altri lavori per la tv
Sito ufficiale di Un matrimonio, Sito ufficiale di Il bambino cattivo